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Ultimo aggiornamento: 03/08/2023

Linux server

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Normativa sull'open source
Tratto dal Servizio di Osservatorio Tecnologico per la Scuola

La recente direttiva emanata dal Dipartimento per l'Innovazione e le Tecnologie il 19 dicembre 2003 e relativa allo sviluppo ed alla utilizzazione dei programmi informatici da parte delle pubbliche amministrazioni fornisce indicazioni e criteri tecnico-operativi per gestire più efficacemente il processo di predisposizione o di acquisizione di programmi informatici. Tale nuova tipologia d'offerta all'interno delle soluzioni tecniche tra cui scegliere, contribuisce ad ampliare la gamma delle opportunità e delle possibili soluzioni, in un quadro di equilibrio, di pluralismo e di aperta competizione.

Le pubbliche amministrazioni, nel rispetto della legge 7 agosto 1990, n. 241 e del decreto legislativo 12 febbraio 1993, n. 39, acquisiscono programmi informatici a seguito di una valutazione comparativa tra le diverse soluzioni disponibili sul mercato. In particolare, valutano la rispondenza alle proprie esigenze di ciascuna delle seguenti soluzioni tecniche:

  • sviluppo di programmi informatici ad hoc, sulla scorta dei requisiti indicati dalla stessa amministrazione committente;
  • riuso di programmi informatici sviluppati ad hoc per altre amministrazioni;
  • acquisizione di programmi informatici di tipo proprietario mediante ricorso a licenza d’uso;
  • acquisizione di programmi informatici a codice sorgente aperto;
  • acquisizione mediante combinazione delle modalità di cui alle lettere precedenti.

Le pubbliche amministrazioni valutano quale soluzione, tra le disponibili, risulta più adeguata alle proprie esigenze mediante comparazioni di tipo tecnico ed economico, tenendo conto anche del costo totale di possesso delle singole soluzioni e del costo di uscita da una soluzione informatica ad un’altra.

La direttiva invita espressamente le PA a tener conto dell’offerta sul mercato di una nuova modalità di sviluppo e diffusione di programmi informatici in modalità "open source", ovvero applicazioni il cui codice sorgente può essere liberamente studiato, copiato, modificato e ridistribuito, una nuova opportunità tra le possibili soluzioni che rafforza e amplia il quadro di equilibrio e di aperta competizione. Le amministrazioni dovranno poter "acquisire la proprietà" dei programmi informatici sviluppati per loro dalle imprese fornitrici attraverso idonee clausole contrattuali, e poter "trasferire la titolarità delle licenze d’uso" ad altre amministrazioni senza oneri aggiuntivi. Dovrà infine essere prevista, ove possibile, in apposite clausole la possibilità di "consentire il riuso" dei programmi sviluppati anche su altre piattaforme.

Il riuso. Una strategia organizzativa

Il Riuso di applicazioni informatiche all’interno della Pubblica Amministrazione – modalità prevista dalla circolare di cui sopra rappresentauna opportunità per ottimizzare le risorse economiche ed organizzative in particolare nei progetti di e-learning.

La implementazione di piattaforma di e-learning a codice sorgente aperto (open source) all’interno di uno sforzo organizzativo da parte delle amministrazioni scolastiche potrebbe portare ad un mercato del riuso tra una o più amministrazioni. L’esperienza di alcune scuole dell’obbligo sia in termini strettamente tecnologici ma soprattutto organizzativi potrebbe favorire la diffusione dell’elearning attraverso la condivisione di best practices: una scuola che anche in maniera sperimentale ha implementato una sua piattaforma open source per il sostegno alle attività di insegnamento tradizionale può evidenziare la fattibilità e la replicabilità di progetti e-learning in altri istituti. Un obiettivo centrale della strategia del riuso è favorire la trasmissione delle competenze dall’una all’altra amministrazione e/o all’interno dello stesso comparto (in questo caso la scuola dell’obbligo).

Soltanto attraverso la comprensione dei processi organizzativi reali è possibile comprendere i fabbisogni tecnologici di una organizzazione e quindi tarare gli interventi su basi certe; alcuni ulteriori esempi:

  • un istituto può non avere la chiara percezione dei cambiamenti organizzativi necessari per poter implementare ed erogare attività di formazione a distanza, la domanda legittima di una scuola potrebbe essere: quali sono le necessità in termini di professionalità e di competenze, di quali strumenti tecnologici (hardware, software, connettività) ho bisogno?
  • non in tutte le scuole il livello di alfabetizzazione informatica è omogeneo quindi occorre prevedere attività che possano livellare gli skill informatici delle persone coinvolte nella gestione del servizio e-learning. Quindi occorrerà prevedere corsi di aggiornamento informatico oltre a corsi più specificamente rivolti alla problematica dell’e-learning.
  • Ulteriori interrogativi si porranno al personale coinvolto nel progetto e-learning sugli skill levels informatici degli studenti: come l’istituto potrà favorire l’uso della piattaforma e-learning, quali attività formative dovrà erogare l’istituto perché gli studenti abbiano familiarità dapprima con gli strumenti informatici e poi con le piattaforme abilitanti?

A questo tipo di interrogativi è possibile rispondere attraverso la condivisione ed il trasferimento di competenze da istituti più avanzati nei programmi di e-learning verso altri che hanno intenzione di avvalersi di tali esperienze. Il trasferimento di esperienze e tecnologie è altresì possibile anche all’interno dello stesso istituto, ad esempio una sezione od una classe che avviano una sperimentazione potrebbero rappresentare un bagaglio di esperienze utili al quale altre sezioni o classi potrebbero attingere.

E’ prevedibile ed auspicabile che i referenti all’interno degli istituti creino una rete organizzativa per favorire la comunicazione e la condivisione di esperienze, problematiche e relative soluzioni con altri istituti. Infatti i costi di realizzazione e progettazione per interventi di formazione a distanza rendono proficua la collaborazione tra strutture diverse per un intelligente riuso della documentazione e dei materiali che, a tal fine, devono essere progettati secondo gli standard internazionali.

I problemi che potrebbero sorgere nelle attività di formazione a distanza possono essere in larga misura ricondotti alla dimensione organizzativa che, come vedremo, nel è decisiva per il corretto svolgimento e per il successo di un’attività di elearning.

Impatto organizzativo dei progetti e-learning

La modalità e-learning per le scuole dell’obbligo potrà essere un servizio a valore aggiunto per migliorare l’offerta formativa tradizionale e, chiaramente, non un’alternativa alla formazione tradizionale.

Un progetto formativo in modalità e-learning presenta implicazioni di ordine organizzativo, tecnologico e metodologico, che comportano importanti investimenti iniziali da monitorare nelle varie fasi, dalla analisi dei requisiti alla progettazione e quindi nella implementazione.

La complessità dei progetti di questo tipo involge la scelta tra le opzioni Make or buy, che, per quanto tipiche dei contesti aziendali, riguardano anche i progetti informatici per le Pubbliche Amministrazioni.

Nel primo caso (Make) la scelta di produrre al proprio interno non significa realizzare ex-novo uno strumento informatico comporta semmai l’acquisizione di programmi a licenza open source che potranno essere implementati anche con l’ausilio di aziende software o di altri soggetti esterni.

La opzione Make comporta, quindi, un diretto coinvolgimento delle risorse umane disponibili all’interno della organizzazione nelle varie fasi di progettazione e realizzazione.

Nel secondo caso (Buy) la scelta sarà di affidarsi quasi del tutto ad un soggetto esterno che fornisce una soluzione completa minimizzando il ruolo del personale della amministrazione benché, anche in questa opzione, non si possa escludere un ruolo di guida ed indirizzo da parte di uno o più responsabile all’interno dello istituto. Il ricorso all’esternalizzazione non esime infatti dalla partecipazione attiva alla fase di progettazione, di erogazione, di monitoraggio e di verifica.

Entrambe le opzioni presentano punti di forza e debolezza che in questa sede sarebbe troppo lungo, oltre che fuorviante rispetto allo scopo del documento, teorizzare ed analizzare.

Giova sottolineare un elemento comune tra le diverse opzioni: a) make or buy b) uso e l’implementazione di tecnologie open source o proprietarie c) esternalizzazione totale o parziale per la realizzazione ed erogazione dei servizi.

Il presupposto comune a tutte le scelte è la identificazione, all’interno della organizzazione, di uno o più responsabili per le varie fasi di progetto, il coinvolgimento del personale dell’istituto e degli studenti dapprima nelle attività di alfabetizzazione informatica e successivamenteall’uso della piattaforma e-learning.

Le scelte strategiche che un amministrazione scolastica può compiere per l’avvio di un progetto di formazione a distanza possono essere sintetizzabili nella tabella seguente.


DIRETTIVA STANCA SULL’OPEN SOURCE nelle pubbliche amministrazioni, Direttiva del 19 dicembre 2003 “Sviluppo ed utilizzazione dei programmi informatici da parte delle pubbliche amministrazioni” (Gazzetta Ufficiale n. 31 del 7-2-2004).

 

Adozione di soluzione open source

Esternalizzazione

Attività di

Formazione

MAKE

Un grado massimo di coinvolgimento della struttura amministrativa della scuola al fine di monitorare il processo di progettazione e realizzazione e, successivamente di erogazione dei servizi.

Sono prevedibili più figure professionali per garantire il corretto svolgimento di queste fasi.

In questa configurazione la scuola può avvalersi di proprie strutture informatiche (ove presenti).

Anche avvalendosi di società esterne l’istituto può decidere di avere una guidasull’intero ciclo di progettazione, realizzazione ed erogazione dei servizi e-learning.

Tale opzione rimane legata alla disponibilità di una figura interna (più tipicamente project manager) con competenze informatiche in grado di tradurre i fabbisogni della sua organizzazione in fattibilità. Tale figura può essere il referente interno per la/le azienda/e coinvolte nel progetto.

Le attività di formazione possono essere erogate all’interno della struttura scolasticacolla partecipazione decisiva dei soggetti che hanno seguito le fasi di progettazione e realizzazione.

Le attività di formazione potranno essere di due tipi:

- formazione rivolta al personale amministrativo e al corpo docenti

- attività di formazione per gli studenti

Entrambe le attività potranno essere di alfabetizzazione informatica e apprendimento sulla piattaforma e-learning.

BUY

Il coinvolgimento organizzativo e delle strutture dello istituto possono essere ridotte per affidare ad una o più società esterne l’implementazione della piattaforma e della erogazione del servizio e-learning. In questa opzione l’istituto potrebbe essere sprovvisto di strutture e competenze informatiche fatto che avvalora la scelata dio commissionare all’esterno.

I costi possono essere contenuti rispetto all’adozione di piattaforme commerciali.

L’istituto può delegare in misura massima le azienda per la realizzazione minimizzando il coinvolgimento della propria organizzazione. Le aziende coinvolte nelle fasi di progettazione implemen-

tazione e gestione nell’erogazione dei serviziservizi dovranno essere però in grado di comprendere appieno le necessità della organizzazione commissi-onante ed individuare soluzioni informatiche che valorizzino l’offerta formativa della scuola.

In questa opzione l’amministrazione può scegliere di affidare alle aziende stesse o ad altrisoggetti che si occupano diformazionenel settore e-learning.

Le attività di formazione potranno essere di due tipi:

- formazione rivolta al personale amministrativo e al corpo docenti

- attività di formazione per gli studenti

Le attività potranno essere di alfabetizzazione informatica e apprendimento sulla piattaforma e-learning.



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